Percorso ad ostacoli per le ambulanze dell'emergenza tra sosta selvaggia e sensi unici. Protesta al Mazzini

TERAMO – La nuova viabilità organizzata attorno all‘ospedale Mazzini di Teramo non riesce ad avere ancora ragione del parcheggio selvaggio, che conta sempre molti ‘fedelissimi’ che preferiscono girovagare alla ricerca di uno stallo libero o lasciare l’auto dovunque non sia permesso. Un fenomeno questo, che rischia seriamente di intralciare in particolare il lavoro degli autisti dell’emergenza, proprio perché le modifiche introdotte alla viabilità son state accompagnate da diverse criticità. La zona all’esterno del pronto soccorso, quella che le ambulanze percorrono in uscita dalla ‘camera calda’, nonostante il volenteroso impegno del personale della Vigilantes, è spesso affollata di mezzi di parenti che accompagnanti i pazienti, mezzi non autorizzati o delle forze dell’ordine, altri mezzi sanitari. A questo si aggiunge la novità dell’obbligo di percorrere, in uscita per un intervento, non più la strada in discesa verso obitorio e poi eliporto, in direzione accesso di via della Resistenza, ma davanti all’hospice e all’area di parcheggio dove spesso trionfa la sosta abusiva. E’ già capitato che mezzi del 118 impegnati in una richiesta di soccorso con codice rosso, ma anche giallo, siano stati bloccati a autovetture parcheggiate male o dal proprietario irrintracciabile. E’ un rischio che il personale dell’emergenza non vuole correre, perché il ritardo influirebbe sulla qualità del soccorso e in alcuni casi sulle possibilità di salvare qualcuno. C’è la necessità dunque di ‘schermare’ e proteggere il percorso delle ambulanze quando sono dirette verso la zona est (direzione arre) della città, magari con un percorso riservato e non coincidente con quello della viabilità locale. Così come da più parti arriva la richiesta di dotare proprio le due uscite su Villa Mosca di uno specchio angolare, considerato che l’immissione sul traffico locale dall’esterno dell’area ospedaliera è difficoltoso e senza visuale libera. Piccoli accorgimenti nel grande impegno profuso per cambiare il volto dell’area attorno al Mazzini (foto d’archivio).